Il consiglio comunale che si è svolto oggi pomeriggio alle 15.00 presso il Palazzo di Città di Amelia non ha mancato di offrire spunti di discussione, battute pungenti e momenti di tensione. Partendo dal commento ironico dell’assessore Alberto Rini in risposta al consigliere di opposizione Bernardini che più volte ha creato qualche “siparietto” teso ad infastidire sia i colleghi dell’opposizione che quelli di maggioranza, volgendo le spalle durante le audizioni di colleghi di opposizione o passeggiando per la sala parlando con quelli di maggioranza.
Il Sondaggio
Dopo le formule di rito enunciate dal segretario, sulle modalità ed il corso della contestazione di incompatibilità della sindaca Pernazza, che prevedono almeno altre due sedute per la definitiva soluzione, Bernardini ha preso la parola e ha contestato le modalità di convocazione ed invio delle comunicazioni, a suo dire non regolari da parte del gruppo di opposizione, preannunciando sin dall’inizio la sua astensione dal voto.
Enfasi e frasi cult, ad Amelia inizia la nuova campagna elettorale
Il consigliere Pompeo Petrarca nel suo intervento ha enfatizzato l’assenza della sindaca ed ha espresso alcune considerazioni sulla “dipartita della sindaca e sulle vittime lasciate sul terreno”. Due sono stati i temi fondamentali sui quali Petrarca ha calcato la mano: “La Sindaca Pernazza lascia una sanità territoriale in perfetta attuazione del pensiero della giunta Tesei orientata verso la privatizzazione della salute pubblica – citando anche la chiusura del reparto di medicina dell’ospedale di Amelia – una cosa gravissima che ci costringe a rivolgerci nel calderone ternano”.
Il secondo punto affrontato dal consigliere è stata la “questione sicurezza” ed il confronto tra il sostanzioso bando per la video sorveglianza, vinto dal comune di Narni, e il “misero” progetto di 4 telecamere con soli 11 Mila euro a disposizione, messo in campo per il progetto “scuole sicure” dal comune di Amelia. Conclude poi pungendo “strano, dato che la sicurezza sembra essere un argomento di destra e non di sinistra!”. L’intervento si conclude con l’augurio rivolto alla sindaca Pernazza di poter avere un confronto libero e democratico come oppositrice in sede regionale, sottolineando che ad Amelia tale possibilità non è stata concessa a causa di una rigida gestione del dialogo, e con la speranza che comprenda le occasioni perse.
Rini: “Qui dentro siamo seri!”
Rini prende la parola, sottolineando la lealtà dell’azione di governo della maggioranza e difendendo il sindaco, il quale ha scelto di perseguire quelle che ha definito “legittime ambizioni politiche”. L’assessore chiarisce che i due progetti sulla sicurezza non sono comparabili e conclude il suo intervento con una frase che diventa il simbolo cult della seduta: “A volte ho riconosciuto spunti anche intelligenti da parte vostra, ma ora basta con certi argomenti! Ora abbiamo capito che parte la campagna elettorale, ma qui dentro siamo seri!”
Nel frattempo, Bernardini sfodera un ulteriore “tackle” a gamba tesa, criticando il silenzio dei consiglieri di maggioranza, accusati di non prendere mai la parola durante le sedute. Con tono provocatorio, afferma: “Non intervengono perché seguono le imposizioni di pochi e anche perché non sanno quello che dicono.”
È il turno di altri consiglieri dell’opposizione, che esprimono soprattutto delusione, accusando la maggioranza di mantenere un atteggiamento di “contrasto a prescindere” e, talvolta, di sfociare in offese personali. Tra le lamentele, spicca la richiesta di consigli comunali aperti, sottolineando che solo poche assemblee pubbliche hanno permesso di portare all’attenzione questioni di carattere generale e rilevanza nazionale. Infine si arriva alla votazione: approvata all’unanimita’. Ops…senza Bernardini, che preferisce astenersi.
In conclusione, se è vero quanto dichiarato dall’assessore Rini, ovvero che “oggi è iniziata la campagna elettorale”, è altrettanto vero che la maggioranza, pur mostrando una compattezza apparente, si presenta anche silenziosa e muta, mentre l’opposizione continua a caratterizzarsi per una frammentazione disordinata, che appare quasi meteorica.