Biodigestore a Ponte Caldaro: Progetto tra sostenibilità e proteste locali

Un impianto innovativo per la produzione di biometano incontra l'opposizione dei residenti preoccupati per l'impatto ambientale.

Redazione
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La società Metanar Srl, fondata nel febbraio 2023 e attualmente inattiva, ha proposto la realizzazione di un impianto di biodigestione nella località Ponte Caldaro, tra Narni e San Gemini. L’impianto, progettato per la produzione di biogas, utilizzerebbe principalmente letame e liquami provenienti da bovini, ovini, suini ed equini, per un totale di 81.000 tonnellate annue su 101.440 tonnellate complessive. A questi si aggiungerebbero scarti vegetali, gelati sconfezionati (per circa 500 tonnellate) e digestato liquido di ricircolo.

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L’obiettivo dell’impianto sarebbe produrre biometano attraverso un avanzato sistema di upgrading del biogas, posizionandosi come una soluzione innovativa nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità energetica.

Il biodigestore e le tecnologie avanzate

Secondo i promotori, l’impianto sarebbe equipaggiato con tecnologie all’avanguardia per garantire un impatto ambientale minimo e emissioni praticamente nulle. Il biometano prodotto, completamente rinnovabile, verrebbe commercializzato come combustibile sostenibile, contribuendo alla riduzione dell’impronta ecologica delle utenze che ne faranno uso.

Nonostante le rassicurazioni sull’assenza di cattivi odori e sull’impatto ambientale ridotto, i residenti del territorio esprimono forti perplessità. Timori per la qualità dell’aria e per il traffico legato al trasporto dei materiali hanno alimentato la mobilitazione delle famiglie locali.

In risposta al progetto, è stato costituito un comitato cittadino che si oppone fermamente all’impianto. Il gruppo, in attesa di un confronto con la neoeletta presidente della Regione e con l’assessore all’Ambiente Thomas De Luca, ha già avviato raccolte firme, installato striscioni e annunciato nuove iniziative per far sentire la propria voce.

Intanto, l’iter autorizzativo della Regione Umbria è attualmente sospeso a causa della mancanza di documentazione richiesta alla società proponente. La Metanar Srl, il cui consiglio di amministrazione è composto da tre membri, tra cui un giovane imprenditore narnese classe 1999, continua a lavorare sulla fattibilità del progetto.

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